| IL BASSO
Ciao ragazzi.... sono Ste e sono tornato sempre qui per Sorrisi e per scrivere un altro blog. Oggi volevo parlare, o quantomeno provarci, dello strumento che suono. Il basso elettrico. E’ uno strumento che mi ha sempre incuriosito, fin da quando ero piccolo, e mi sono avvicinato alla musica. Avevo sempre voluto suonare uno strumento ma non riuscivo a scegliere. Ho iniziato allora all’età di 11 anni, ero in montagna con l’oratorio e c’era il prete con la chitarra. Gli ho chiesto se mi faceva provare, se poteva spiegarmi qualcosa e lui ci ha provato, nonostante non fosse un maestro di chitarra. Ricordo che la prima cosa che ho pensato quando ho iniziato coi primi giri di accordi era: "Non fa per me’’. No! Proprio non ci riuscivo, mi si intrecciavano le dita e in più io ho le dita tozze. Insomma un disastro, prendevo 3 corde con un polpastrello. Cosi ho abbandonato l’idea di suonare per un po’.
A 14 anni ecco poi che arrivano le scuole superiori, capito in classe con un ragazzo che suonava la chitarra, si chiamava Marco e aveva una band rock, rock melodico italiano. E’ proprio lui che mi ha incitato a suonare uno strumento e ha riacceso la voglia che avevo negli anni prima, non so il motivo ma quando mi ha detto: "Perché non provi il basso?!’’ dentro di me è scattata la scintilla che cercavo, ho capito istintivamente che lo volevo fare. Grazie Marco, te ne sarò grato tutta la vita.
Ho subito cercato un insegnante privato che mi ha introdotto allo studio dello strumento, ho fatto i primi mesi di teoria e poi ho iniziato a sbloccare la mano sulla tastiera, li ho capito subito che nessuno nasceva ‘’imparato’’ e che bisognava studiare davvero tanto…..insomma, sembrava facile ma non lo era.
Le soddisfazioni piano piano comunque arrivavano, spesso il basso non è uno strumento che si nota immediatamente ma lega tutto, se anche di poco non è in sincronia con la cassa della batteria la canzone perde tiro, il piede di chi ascolta smette di tenere il tempo. Almeno per il genere che facciamo noi questo è il 70%.
Inizio quindi a studiare il reggae il primo anno e mezzo e poi mi iscrivo all’accademia musicale per poter sviluppare la tecnica in generi diversi. Pensavo che con quattro corde non ci avrei impiegato molto tempo a diventare bravo....la classica opinione del principiante carico di energia, non potete immaginare quanto mi sbagliavo. Dall’accademia ho capito che ci sarebbe stato sempre qualcosa da imparare. Poi è partita l’esperienza con la band, lì si capiscono molte altre cose che spesso un insegnante tralascia e la cosa bella è che non sei tu solo ad apprenderle ma sono passi che fai insieme al tuo gruppo, cresci con loro e con loro le condividi.
Quest’anno ho anche avuto la fortuna di conoscere diversi bassisti italiani: da un estroso Saturnino, Franco Cristaldi e un più rock Rigo Righetti.
Una cosa che accomuna i bassisti ho notato essere la passione per le belle ragazze, si ok è una passione che hanno tutti ma tra colleghi si notano molte cose. Quello che infatti sappiamo di avere è quel fascino della persona introspettiva che suona uno strumento che si conosce ma lascia sempre quel non so che di misterioso, non si capisce perché ma attrae….
beh ragazzi, ca**ate a parte… stasera suoniamo a Firenze. Ci vediamo là?
Ste
bhè anke io allora diko grazie a sto marko..perkè grazie a lui ste riesce a regalarci tante emozion..e ste kontinua kosì ke sei il migliore.....
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te 6 un mito...